Gufi, civette e Atena

Sono molti gli elementi che legano la civetta, il cui nome scientifico è Athene  noctua, alla dea Atena e quindi alla saggezza e alla filosofia. Uno di questi è il fatto che sull'Acropoli di Atene, il luogo sacro per eccellenza, le civette erano molto diffuse, tanto da essere collegate alla dea e rivestite della sua stessa sacralità. Presto divennero l'animale totem di Atena. Da allora in poi la civetta fu uno dei simboli caratteristici della dea Atena, insieme all'ulivo e all'egida, la pelle di capra circondata da serpi al cui centro si trovava la testa della gorgone.

 Atena era la dea della saggezza e la civetta, che le era sacra, è diventato il simbolo vivente della filosofia, la più alta forma di sapere ellenico, grazie al profilo del suo becco e dei suoi occhi, molto simile al simbolo alfabetico della filosofia, la lettera greca phi. 

 Ad Atena si attribuivano occhi scintillanti che, come quelli della civetta, erano in grado di vedere al buio, così come il lume della ragione è in grado di farsi strada anche nell'ignoranza.

Lo schema per questi gufi l'ho trovato girando in rete. Sono facilissimi da fare: due triangoli, uno più grande  e uno più piccolo, cuciti insieme a formare un cono capovolto. 

Poi si arriccia la base, si riempie lasciando vuota la punta che viene ripiegata in avanti e cucita, a formare il becco. Due occhioni, un rametto e gufo ha il suo angolino. 

che è comodo anche per Miss Lentina. 

 In questo modo si possono usare anche piccoli avanzi di stoffa, per gufini proprio mignon. 

E il gufo adotta una tecnica diversa, torna all'uncinetto e  diventa borsina. Con tanti gufini anche nella stoffa interna.

Alla prossima con un'altra storia. 

La borsina inn vetrina da Taschen und Taschchen, Schiller's Platzli